Ricorrono oggi i 60 anni dell’eccidio di Kindu in Congo, dove furono trucidati tredici aviatori italiani, facenti parte del contingente dell'Operazione delle Nazioni Unite in Congo inviato a ristabilire l'ordine nello Stato africano durante la crisi del Congo. Tra di loro c’era anche il Sergente Maggiore Antonio Mammome, cittadino 28enne di Isola Capo Rizzuto, fatto prigioniero mentre pranzava nella mensa dell’aeroporto di Kindu, insieme agli altri dodici militari italiani, da una banda di ribelli agli ordini di Gizenga e trucidati.