Lo sviluppo turistico non è solo necessario ma anche possibile. È di questo che mi sono ancora di più convinta, ammesso che ce ne fosse bisogno e necessità, dopo l’esperienza fatta alla Bit di Milano e conclusasi qualche giorno fa. Il turismo non è una opportunità ed una concreta prospettiva solo per Isola Capo Rizzuto, che rimane, comunque, la realtà più attrezzata e infrastrutturata dell’intero crotonese, ma costituisce e rappresentata una straordinaria risorsa per tutta la provincia di Crotone.
I nostri comuni sono dei veri e propri scrigni che contengono ricchezze di particolare pregio,hanno caratteristiche, peculiarità e risorse storiche, culturali, ambientali, architettoniche, naturali ed umane che possono concorrere a creare un unicum di inestimabile potenzialità e valore nel mercato turistico nazionale ed internazionale. Ed ancora oggi non abbiamo del tutto messo in luce ed in evidenza le ulteriori ricchezze che affondano le proprie radici nella più che millenaria storia delle nostre comunità. Come non pensare alla bellezza della nostra costa, da Cutro a Crucoli, passando per le nostre bandiere blu di Melissa e Cirò Marina, al fascino dei nostri borghi collinari come Umbriatico, Caccuri, inserito tra i borghi più belli d’Italia, e alla nostra montagna con Cotronei, Savelli, Castelsilano, senza dimenticare l’intero Marchesato. Una realtà così variegata che è un piacere solo a raccontarla.
Sul turismo bisogna puntare e questa volta per davvero e non invece come tante altre volte è avvenuto nel passato, quando molti ne hanno declinato l’importanza ma non hanno mai operato di conseguenza e con la necessaria continuità. Su questo tema dovremo lavorare, non solo come Comune di Isola Capo Rizzuto, ma come sistema territoriale e quindi come Provincia. Ed è questo uno dei principali obiettivi che mi porrò se avrò l’onore di poter guidare la Provincia di Crotone. Noi stiamo vivendo un tempo in cui predominano divisioni e frammentazioni, e questo nostro territorio ha così tanti e gravi problemi che di tutto ha bisogno tranne che di separazione e frazionamento. Abbiamo bisogno di mettere in campo un altro e nuovo stile, un altro e nuovo modello, un altro e nuovo modo di stare insieme.
Soprattutto i grandi temi sono gli argomenti su cui dobbiamo trovare dialogo e unitarietà, che poi costituiscono la base del mio agire, perché su temi così importanti non possiamo dividerci in maggioranza e minoranza, in rossi e neri, in belli o brutti, ma dobbiamo imparare a stare insieme e lo dobbiamo fare in ciascuna realtà comunale ed io mi propongo di cominciare già dalla mia realtà, così come avrò particolare attenzione a realizzare il mio ruolo in rappresentanza di tutti, senza distinzione alcuna e con pari dignità tra i diversi Comuni del territorio.