“La prevenzione del disagio e del suicido, l’importanza delle politiche a sostegno delle famiglie e della tutela dei minori” , di questo si parlerà Giovedi 9 Febbraio a Cotronei nel convegno “Giovani e Droghe”, organizzato dall’ente comunale in collaborazione con l’associazione “I Giovani della Carità” di Isola Capo Rizzuto. L’evento si terrà all’interno della Sala Consiliare del Comune di Cotronei, in Piazza dell’Indipendenza, dalle ore 9.30 alle ore 13.30.
Interverranno Il dottor Paolo Sesti, neuropsichiatra infantile e psichiatra; il dottor Carlo Sestito, Psicologo e Psicoterapeuta; Il dottor Sergio Caruso, criminologo e dottore in psicologia; la dottoressa Marianna Poerio, assistente sociale; la dottoressa Rossella Loprete, assistente sociale e dottore in scienze psicologiche. Proprio la Dottoressa Loprete, tra le promotrice dell’evento, ci ha spiegato i dettagli di questo convegno: “Il convegno – Afferma la dottoressa- nasce dalla constatazione quotidiana del "disagio giovanile" che spesso genere chiusura, in altri casi dipendenza, in altri ancora, più estremi, morte. Fondamentale è il ruolo della famiglia e della scuola che devono cercare di cogliere i primi segnali per poter intervenire evitando la cronicizzazione di comportamenti disfunzionali che non contribuiscono ad una crescita sana e armonica dei nostri ragazzi. Ne consegue una personalità a volte insicura e suggestionabile – continua l’Assistente Sociale - bisognosa di appigli fusionali, pervasa da un senso di disperazione pronto a riacutizzarsi dopo eventi negativi. Un indice di tale fenomeno è l’aumento della depressione in età giovanile, che si esprime in modi di solito mascherati, che possono trarre in inganno. Spesso si parla di malessere, perché le conseguenze sono concrete e visibili. Un indice di tale fenomeno è l’aumento della depressione in età giovanile, che si esprime in modi quasi sempre mascherati, che possono trarre in inganno. Droga, nuove dipendenze e suicidi spesso rappresentano l'unica soluzione per i nostri giovani che si trovano senza validi punti di riferimento. Binswanger, psichiatra esistenzialista, dice: “Se l’ascesa non può giungere a un fine, si rovescia nello smarrimento e nella fissazione”. Infine, la dottoressa Loprete parla delle soluzioni da adottare: “Bisogna essere vigili e informati, intervenire ai primi segnali di disagio che il giovane manda. Molti studenti apatici e svogliati manifestano così uno stato depressivo ma, anziché venir capiti e curati, sono spesso criticati da insegnanti e familiari, aggravando ancor più il senso di disvalore, a volte fino a estreme conseguenze. Molti suicidi avvengono in concomitanza con cattivi risultati scolastici, con liti familiari, con richieste di aiuto inascoltate o con prepotenze invisibili di gruppo subite. Bisogna sapere –conclude Rossella Loprete - quali sono i segnali di allarme: apatia, svogliatezza, nervosismo, insicurezza e chiusura, o anche eccessivo impegno privo di svago, sforzo solitario, totale compiacenza. Con i giovani bisogna sempre andare oltre le apparenze, oltre i comportamenti per poter prestare maggiore attenzione al non detto”.